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8. L’identikit.

-Vladimi’, che tieni a mammà? Nun saccio comme te veco, comme te siente?
-Sto un poco raffreddato, ma sto meglio.
– L’altra sera sì turnato una zuppa d’acqua…
– Te l’ho detto, ho avuto una botta di calore e ho sudato, tutto qua…
– E che hai sudato, acqua e sapone al muschio selvaggio? Tu te cride ca so’ nata ajere?
-Mammà, pienze chello ca vuo’ tu.

Non infierisce e, all’improvviso, come la puntina di un giradischi quando incontra un solco rotto, cambia discorso:

-Hai visto ‘o giurnale? L’ata sera hanno arrubbato a casa del dottor V., l’otorino, chillo addo t’aggio mannato io… Non si campa più tranquilli in questa città. Speriamo ca l’arrestano a ‘stu fetente!
-Speramme ‘e no!
-Comme?
-Niente, niente…

L’articolo del giornale in cronaca annunciava che la notte scorsa un furfante, probabilmente straniero, si era introdotto in casa di un noto medico per perpetrare un tentativo di furto, ma che era stato allontanato dalla viva reazione della padrona di casa che l’aveva messo in fuga.

La donna, come lei stessa aveva raccontato, era sopravvissuta per miracolo all’aggressione perché l’uomo l’aveva aggredita alle spalle e lei era riuscita abilmente a liberarsi grazie alle lezioni di Wing Chun che aveva appreso direttamente da Yip Man.

Il figlio, militare di carriera, era subito intervenuto e aveva provato a inseguire il ladro il quale, però, aveva fatto perdere le sue tracce. Si era detto molto dispiaciuto di non aver potuto fare la sua conoscenza e che se dovesse capitare un’altra occasione di stringergli la mani (e tutto il resto), all’esito dell’incontro, l’anatomopatologo farebbe molta fatica a rimettere insieme tutti i suoi pezzi, pur se pratico di puzzle.  

Il dottor V. si era attivato, aveva scritto a tutti i comitati per la sicurezza del quartiere, aveva messo in moto tutte le sue conoscenze presso le autorità competenti e la polizia si era già detta sulle tracce del losco individuo, sicuramente un professionista in quanto era riuscito a entrare in casa senza nessuna effrazione.

Le forze dell’ordine, grazie alle preziose informazioni fornite, avevano predisposto un preciso identikit del malvivente che era al vaglio degli inquirenti.

Seguiva la pubblicazione dell’identikit di un tipo truce, con gli occhi, capelli e pelle scuri e con una enorme cicatrice a forma di X in mezzo agli occhi.

Mia mamma infierisce:
-Madonna mia, quanto è brutto!
-Ricordati, ogne scarrafone è bello ‘a mamma soja.

Due giorni dopo arriva un messaggino della dottoressa V.:

Mamma l’hai conosciuta, ora devi conoscere papà.

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Pubblicato da 50 copechi

Le memorie e le riflessioni di chi si appassiona ancora a guardare il mondo

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